I medici ce la mettono tutta a cercare di salvare le persone dal Coronavirus, noi mettiamocela tutta a salvare i medici da denunce e inchieste inappropriate.
Lettera di un Medico.
“Il Coronavirus è un hacker creato dalla natura per mostrare la vulnerabilità del nostro sistema prima che collassi completamente”
(M. Sassoli de’Bianchi – docente al CLEA della Vrije Universiteit, Bruxelless)
Buongiorno, sono un medico lombardo e volevo esprimere il ringraziamento, da parte mia e dei colleghi, per il sostegno che ci esprimete nei vari modi, come la tifoseria che sostiene la propria squadra del cuore, aiuta a dare la carica in questa situazione di grave crisi.
Noi sanitari siamo ovviamente in prima linea a combattere questa pandemia, ma anche voi è stato chiesto tanto: avete fermato tutto, vi siete chiusi in casa e avete rispettando le disposizioni.
Indice dei Contenuti
Il caro prezzo della pandemia
Avete visto persone care e vicine ammalarsi in modo preoccupante e poi venir prese e portate via, da sole, lontane. Non vi è stato consentito seguirle, visitarle e stargli accanto; avete atteso in casa, per ore, quella chiamata del medico che vi aggiornava sulla loro condizione, e alcune volte, purtroppo, avete pure appreso la perdita del vostro caro così, telefonicamente. Senza aver avuto la possibilità di assisterlo, salutarlo e vegliarlo al momento della sua dipartita. È orribile. Nessuno avrebbe mai immaginato una cosa simile. Questa pandemia è costata davvero cara.
Purtroppo queste dure decisione sono inevitabili e necessarie se vogliamo arginare questa piaga dilagante. Più di tutti capiamo lo sgomento e l’amaro in bocca che questo comporta, anche se a volte non riusciamo ad esprimerlo o non ne abbiamo il tempo/opportunità.
Non abbiamo ancora vinto la guerra contro il virus e già iniziano le azioni legali
Di fronte a questa situazione così “surreale” anche noi medici ci troviamo “scoperti” e senza risposte certe ed univoche; Tuttavia stiamo facendo il meglio che possiamo con le risorse a disposizione. La guerra non è ancora vinta, anzi.
Gli ospedali sono ancora al collasso e si sta cercando di vicariare, il personale è allo stremo, tutti si stanno mobilitando per cercare di risolvere le varie necessità, tante le associazioni e i volontari che si fanno in quattro. Dobbiamo tutti concentrarci sullo stesso fronte. Un attacco inaspettato al fianco, il “fuoco amico” da chi si sta cercando di proteggere, può far cambiare le sorti della battaglia.
Siamo tutti parte della stessa squadra che deve spostare il carro pesante su per la salita ripida. c’è chi spinge e chi tira, ma tutti devono andare nella stessa direzione. Altrimenti è inutile.
“Dover sostenere adesso, con l’emergenza in atto, una battaglia legale significa togliere energie, tempo e risorse alla cura dei pazienti colpiti dal COVID-19. È davvero questo quello che si vuole?“
La situazione è tragica, noi cerchiamo di fare tutto il possibile per salvare le vite, spesso anche a scapito della nostra sicurezza, per favore evitiamo le pugnalate alle spalle. cercare un capro espiatorio da mettere alla gogna per sfogare la frustrazione e la rabbia non serve a nulla, anzi è controproducente. Permetteteci di tenere tutta l’attenzione focalizzata sulla cura delle persone colpite. Non costringeteci a perdere tempo ed energie per doverci difendere da inchieste e cause inutili.
Lo sfogo di un rianimatore
«I turni sono massacranti, ed è difficile resistere, anche perché molta gente comincia a pensare alle denunce. I parenti chiedono le cartelle se il familiare è morto, domandano perché non è stato intubato prima e quali farmaci sono stati somministrati. Da eroi siamo diventati responsabili, questo fa perdere la voglia di rischiare la pelle. È assurdo».
Alla richiesta di aiuto della protezione civile abbiamo risposto in migliaia. Più di 7200 adesioni. Giovani e ottantenni (e quindi ad alto rischio) tutti pronti a dare una mano. Tutti quanti con l’obbiettivo di dare il massimo per salvare vite. Vorremmo salvare tutti. Nessuno di noi vuole arrecare danno, ve lo assicuro. Abbiamo giurato di salvare le vite. Non il contrario
Stanno già fioccando le prime denunce. Questo non fa altro che minare il morale del personale che sta cercando di fare miracoli.
La tua scelta può fare molto
È una situazione in cui siamo tutti sulla stessa barca. per questo che vi chiedo di remare con noi. Solo uniti possiamo superare questa situazione e tornare a riabbracciarci.
Quando sentite le varie pubblicità di studi professionali che invitano a intentare una causa di malpractice, fermatevi un attimo e pensateci.
Se il dolore e la paura vi lacerano il cuore, aspettate a prendere il mano il forcone per trovare chi mettere alla ghigliottina.
Se vedete dei filmati che vi instillano dubbi, rancore e rabbia, contate fino a 10 e fate lo sforzo di mettetevi nei panni degli operatori.
Tutti quanti stiamo perdendo persone care in una maniera orribile e tanti stanno anche cercando di fare il massimo per contenere questa tragedia. Ma credi davvero che siano stati i medici i responsabili di tutti quei trapassi? o forse il virus?!
Fermatevi e respirate a fondo. Se poi ritenete, a mente lucida, che questa sia la strategia giusta per migliorare le cose, allora mi taccio. È un vostro diritto denunciare chi ritenete vi abbia procurato un danno.
Tuttavia io sono convinta che all’appello della Protezione Civile non abbiano risposto 7000 e passa serial-killer, ma professionisti che hanno anteposto il bene comune alla loro famiglia e alla loro stessa sicurezza.
Noi le persone abbiamo giurato di curarle e aiutarle, al meglio delle nostre capacità. Volete aiutare anche voi?
Ora è il momento di cambiare
Dicono che dopo epidemie di questa portata, nulla può essere più come prima. Ne sono convinta! Allora scegliamo solo il meglio per il nostro futuro! Ognuno di noi può fare la sua parte per migliorare la situazione. E deve farlo.
Non solo per ora, ma iniziando da ora, prima di REAGIRE ad emozioni come rabbia, paura e dolore fermatevi e respirate lentamente, pensate un attimo se denunciare chi sta cercando di salvarvi la pelle sia davvero la COSA GIUSTA da fare.
Tenete duro e stiamo uniti.
Andrà tutto bene”