Quale è la relazione tra alimentazione e mal di testa? Come dovremmo alimentarci in relazione alla qualità e alla quantità del cibo? Una delle regole fondamentali è cercare di evitare cibi dall’elevato indice glicemico, in quanto scatenano una risposta repentina dell’attività del pancreas, costretto a rilasciare una certa quantità di insulina, che a sua volta abbasserà drasticamente il livello di glucosio portando rapidamente l’organismo in una situazione di ipoglicemia. Questo sbalzo è alla base di uno stress neuronale che può generare il mal di testa. Un altro fattore da non sottovalutare è rappresentato dalla quantità di cibo e dalla velocità con cui lo consumiamo. Mangiare troppo, e troppo velocemente, affatica l’apparato digerente e crea dei ristagni energetici, che possono far insorgere il dolore.
Cosa non mangiare
Ci sono cibi che possono essere sconsigliati a chi è soggetto a soffrire di mal di testa? Senz’altro tra i cibi più comuni che vengono indicati nelle concause delle cefalee sono da tener presenti:
- formaggio, soprattutto stagionato;
- cioccolato;
- frutta secca;
- carne e pesce conservati;
- agrumi;
- pomodori;
- salumi;
- tutti i cibi che contengono glutammato monosodico.
Attenzione anche a: salsa di soia (presente in tantissimi cibi confezionati e congelati), frutta in guscio, alcolici e noce moscata.
Attenzione al caffè
Per quanto riguarda il caffè, è sconsigliato nei soggetti che soffrono di mal di testa. Pur essendo consigliato all’insorgere della crisi emicranica, è comunque sconsigliato smettere di berlo senza dare all’organismo il tempo di abituarsi. Una mancanza repentina di caffeina può generare una vera e propria crisi di astinenza e portare un forte mal di testa.
Ci sono poi cibi a cui ognuno di noi è diventato intollerante che se ingeriti scatenano la cefalea, è opportuno quindi essere consapevoli di ciò che può esserci nocivo, magari valutando anche attraverso la prova kinesiologica.