Ansia e panico? Le modalità per affrontarli

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L’ansia e il panico, oggi, diventano sempre più le parole chiave che costellano la nostra quotidianità. Frequentemente, incontro persone che mi fanno una richiesta d’aiuto per imparare a gestire momenti di criticità intensa dettata dalla sensazione di ansia e panico. Acquisisco dai loro racconti di quanto il fatto di considerarli dei “mostri” di cui non riuscirsi a liberare, aumenti ancora di più il circolo vizioso in cui si auto-intrappolano. Dunque, è utile riflettere sui pensieri che generano ansia e sui comportamenti che la mantengono.

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Che volto hanno l’ansia e il panico?

Prima di addentrarci nei meccanismi di “mantenimento” dell’ansia stessa, è importante partire da una premessa imprescindibile. Se ci facciamo caso ogni qualvolta pensiamo alla nostra “nemica” ansia, la prima cosa che ci viene in mente è quella di comprendere a quali possono essere le modalità per non provarla. Quest’ultimo rappresenta un desiderio ragionevole ma, è uno degli errori più frequenti. Infatti, la voglia pressante di sbarazzarcene comporta l’effetto paradossale di aumento dell’ansia. Di conseguenza, eviteremo tutte le situazioni che sono per noi “stressogene”.

Riflettiamo insieme su quali sono i cosiddetti circoli viziosi che mantengono in vita l’ansia e il panico. Acquisirne consapevolezza ci permette non solo di imparare a gestire il malessere che ci tormenta, ma anche di capirne meglio la sua natura.

I circoli viziosi

I circoli viziosi sono tutti quei meccanismi fatti di pensieri e comportamenti che rafforzano le sensazioni di ansia e allerta.

Tra i primi, c’è l’enfatizzazione di piccoli segnali di “allarme” considerati come molto pericolosi. Tale processo di interpretazione erronea fa accrescere rapidamente i sintomi ansiosi (tachicardia, iperventilazione, sudorazione, etc.). In tal modo,si innesca un meccanismo a cascata identificabile come attacco di panico (“sto per svenire”, “mi sento impazzire”, “sto per perdere il controllo”, etc.).

Un altro circolo vizioso appartiene a tutte quelle volte che evitiamo di affrontare situazioni, posti e persone che la nostra attenzione classifica come ansiogeni. Ciò, non fa altro che intensificare la valutazione che facciamo in merito al pericolo. Oltretutto, ci vietiamo la possibilità di smentire la nostra percezione di inaccessibilità di ciò che, appunto, evitiamo.

Un altro ostacolo riguarda l’indisponibilità che, spesso, abbiamo quando si tratta di affermare le nostre emozioni spiacevoli come fosse anomalo provarle. Invece, può essere utile sapere che tutti sperimentiamo, in un’occasione o in un’altra, stati d’animo contrastanti e non felici. Dunque, anche le emozioni complesse possono servire ad accrescere il nostro processo di maturità, sempre in evoluzione. Infatti, se siamo consapevoli di ciò che proviamo e del significato che per noi ha una certa emozione, sapremo anche essere pronti nel gestirla.

Cosa fare quando l’ansia e il panico diventano una trappola

In alcuni casi, arriva un momento in cui sentiamo di non riuscire a comprendere le motivazioni che ci portano a provare ansia e a sperimentare il panico. Probabilmente, negli stessi momenti ci accorgiamo di aver bisogno di aiuto per imparare non solo a gestire la sintomatologia ansiosa in sè ma per conoscersi di più.

Chiedere aiuto non rappresenta un “fallimento” per se stessi ma il coraggio di affrontarsi e attuare, una volta per tutte, un processo di cambiamento. Per fare in modo che questo accada è di estrema importanza affidarsi ai giusti Professionisti. Essi, infatti, possiedono gli strumenti e le conoscenze per educare alla consapevolezza delle proprie risorse.

Concludendo, vi esorto a diffidare da percorsi che apparentemente potrebbero sembrare immediati ma, che non conducono ad un benessere longevo. Numerosi studi hanno dimostrato l’efficacia della Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale nel trattamento dei disturbi e nell’acquisizione di meccanismi di cambiamento.

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Dr.ssa Simona Campanella
Dr.ssa Simona Campanellahttps://esisterebene.it/simona-campanella-psicologa-siena/
Psicologa Clinica, vivo a Siena. Mi occupo prevalentemente di valutazione diagnostica, sostegno psicologico ad adulti, bambini e adolescenti. Esercito la mia professione in zona ma anche tramite Consulenze online in tutta Italia. Da sempre, intendo la mia professione come una risorsa da offrire all’altro per dare la possibilità di diventare più consapevoli di se stessi. Elaboro percorsi specialistici individualizzati in base alle esigenze della singola persona. Mi occupo di valutazione psicodiagnostica e trattamento di supporto ad adulti, bambini, coppie e famiglie. Nell'ambito dei disturbi dell'alimentazione, sono istruttrice di Mindful Eating secondo il protocollo MB-EAT (Mindfulness Based-Eating Awereness Training). L’approccio terapeutico che prediligo è quello ad orientamento cognitivo-comportamentale, una Psicoterapia scientificamente fondata e che aiuta a mettere in relazione emozioni, pensieri e comportamenti. Inoltre dedico la mia professione con grande passione nell’ambito della Disabilità; infatti, da diverso tempo mi occupo di favorire l’integrazione sociale attraverso azioni interattive che restituiscono alla persona disabile il ruolo di cittadino attivo.

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