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COVID-19, In arrivo dallo Stato aiuti alimentari per i Comuni

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A causa dell’emergenza coronavirus il Banco Alimentare sta registrando, negli ultimi tempi, un aumento esponenziale delle richieste di beni alimentari. Perciò è stata approvata un’ordinanza della protezione civile che darà maggiori risorse ai Comuni finanziando iniziative di solidarietà alimentare. Tutto questo anche grazie all’aiuto dei vari ministeri.

La proposta di Teresa Bellanova per l’emergenza alimentare

La Ministra alle Politiche agricole, alimentari e forestali Teresa Bellanova, qualche giorno fa, ha lanciato una proposta di coordinamento alimentare per gli indigenti. La Ministra ha inoltre dichiarato di voler provvedere subito ad un coordinamento del genere, per impedire che si ripeta quanto accaduto in alcune città italiane. È necessario prendersi cura di tutti, allo stesso modo.

Ecco le parole della Ministra di qualche giorno fa: “Ancora oggi migliaia di volontari insieme agli enti caritativi in tutta Italia stanno garantendo il sostegno ai più deboli. Dobbiamo essere al loro fianco e rafforzare in ogni modo la loro azione. Come Ministero stiamo lavorando per aumentare subito le quantità di cibo da distribuire, ma serve uno sforzo collettivo istituzionale mai fatto prima. Le immagini drammatiche che arrivano dalle nostre città ci dicono che, certo, la priorità è l’emergenza sanitaria a cui bisogna fare fronte in tutti i modi. Contemporaneamente rischia di ingenerarsi un’emergenza alimentare che dobbiamo impedire in tutti i modi. Abbiamo reti di volontariato che in decine e decine di occasioni hanno dato il meglio di sé. Il Coordinamento servirà anche ad utilizzare tutti gli strumenti a disposizione, metterne in campo di nuovi, predisporre il funzionamento delle mense in questo momento ferme per la chiusura delle scuole, chiamare a disponibilità anche i luoghi della ristorazione se necessario. Su questo sto inviando una proposta al Presidente Conte da discutere nel più breve tempo possibile. Va fatto di tutto per non lasciare solo nessuno. Insieme ce la faremo”.

Firmata l’ordinanza, 400 milioni ai Comuni per aiuti alimentari

Ad oggi, è attiva l’ordinanza che stanzia 400 milioni ai Comuni per la distribuzione di beni alimentari ai più poveri. L’ordinanza, firmata dal capo della protezione civile Angelo Borrelli, assicura che ogni comune riceverà almeno 600 euro, secondo quanto segue:

  • l’80% del totale, 320 milioni, verrà divisa tra le amministraazioni in base alla popolazione;
  • il 20%, 80 milioni, verrà ripartito in base allo scarto tra reddito pro capite e reddito medio nazionale.

I Comuni italiani possono distribuire i soldi attraverso buoni spesa utilizzabili per l’acquisto di generi alimentari o altri beni di prima necessità. I beneficiari che avranno la priorità saranno ovviamente coloro che non sono già destinatari di altro sostegno pubblico, per esempio il reddito di cittadinanza.

L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo grava soprattutto sulle famiglie più povere. A livello nazionale le richieste di cibo sono aumentate tra il 20% e il 40%, per alcuni comuni della Campania. Il presidente della Fondazione Banco Alimentare Giovanni Bruno, afferma che le richieste maggiori arrivano dai Comuni del sud. Per questo si prospetta un’esplosione del bisogno. Di norma, il Banco, assiste già 21 banchi regionali e 7500 strutture, che portano a contre circa un milione e mezzo di poveri ogni giorno.

Sostegni economici anche ad altri settori

Anche per chi ha difficoltà a pagare l’affitto arriveranno degli aiuti, così per chi deve pagare colf e badanti. Inoltre, ci sarano sostegni economici anche per quesi settori maggiormente colpiti dal corona virus come quello alberghiero e le agenzie di viaggi. Il PD avanza proposte per il prossimo decreto di aprile, presentando 37 ordini del giorno al decreto Cura Italia. Tra le proposte emerge quella a firma Mirabelli, con l’obiettivo di finanziare il fondo inquilini morosi colpevoli con 100 milioni.

In caso di necessità, è opportuno informarsi presso i servizi sociali del proprio comune di appartenenza.

Mi chiamo Teresa, ho 25 anni e vivo a Milano. Mi hanno sempre affascinato le lingue e le culture diverse dalla mia, fin da quando ero piccola. Sono riuscita a dare un senso alle mie passioni dopo la maturità: ho iniziato a viaggiare e vivere all’estero per periodi più o meno lunghi di tempo. Al momento studio mediazione linguistica e culturale e la traduzione è ciò in cui mi piace dilettarmi di più perché la vedo non solo come uno scambio di strutture linguistiche, ma anche come uno scambio più profondo, culturale.

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