Home Ambiente

Cosa c’è veramente nell’acqua del rubinetto?

0

Apri il rubinetto e riempi il bicchiere con acqua fresca, chiara e pulita, o no? Quell’acqua potrebbe contenere molti contaminanti che non si possono vedere, annusare o gustare. Anche dopo essere stata trattata a livello comunale, l’acqua potabile può contenere tracce di sostanze chimiche, medicinali da prescrizione scartati, antibiotici o altri contaminanti.


Cosa c’è nel tuo bicchiere?

Sono tantissimi gli studi che hanno sancito che l’emergenza è reale. Paola BOTTONI e Rosanna FIDENTE dell’istituto Superiore di Sanità, già nel 2005 avevano evidenziato che l’emergenza richiedesse la giusta attenzione. Dichiararono: “Ad oggi, i farmaci risultano presenti nelle acque a livelli di ng-μg l-1 ed alcuni sono ritenuti contaminanti ubiquitari. Tuttavia, la loro diffusione ed il loro impatto sulla salute degli organismi acquatici e dell’uomo non sono stati adeguatamente studiati. Alcuni dati dimostrano che loro presenza nelle acque può causare effetti dannosi agli organismi (alterazioni metaboliche e morfologiche, induzione di antibiotico-resistenza in batteri patogeni presenti nelle acque). Gli studi di valutazione del rischio sono in fase di sviluppo”.

Fonte: Dipartimento di Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria, Istituto Superiore di Sanità, Roma – Un primo contributo alla problematica dei farmaci come contaminanti delle acque. Nel sommario risalente al lontano 2005, sono ben elencate tutte le sostanze derivanti da medicinali potenzialmente pericolose per la salute.

Si sa ancora poco sugli effetti a lungo termine di alcuni di questi contaminanti, ma di sicuro si sa che sono noti per essere potenzialmente dannosi per la salute. Il viaggio dalla sorgente d’acqua al rubinetto è lungo, e lascia molte opportunità per l’ingresso dei contaminanti.

Quali sono le cause dell’acqua contaminata?

I prodotti farmaceutici e gli antibiotici possono entrare nel sistema idrico quando i medicinali non utilizzati vengono scaricati nei sistemi di acque reflue (gettati nel water o gettati nello scarico) o quando i pazienti li eliminano dal proprio corpo.

Una volta che ciò accade, possono filtrare verso il basso nella falda acquifera o direttamente nelle fonti di acque superficiali.

I contaminanti chimici entrano nell’acqua più o meno allo stesso modo, ma possono iniziare con il deflusso di pesticidi o persino da depositi naturali nella terra.

“Sono i potenziali effetti di tossicità acuta e/o cronica dovuti ai singoli contaminanti o a loro cocktail a destare maggiore preoccupazione e a spingere i ricercatori ad analizzare il loro comportamento e a valutare l’impatto sull’ambiente.” Ha dichiarato Paola Verlicchi, dell’Università degli Studi di Ferrara. Che continua: “Va poi sottolineato che composti appartenenti ad una stessa classe (per esempio antibiotici, disinfettanti, antinfiammatori, ritardanti di fiamma…) possono avere caratteristiche chimiche e fisiche molto diverse e quin di un comportamento diverso sia durante i trattamenti sia una volta rilasciati nell’ambiente. Si tratta in generale di sostanze di piccole dimensioni, idrofile, non facilmente degradabili e non volatili. Fra tutte, meritano una particolare attenzione i farmaci.”

Fonte: I contaminanti Emergenti nelle acque: A che punto siamo arrivati? – Ingegneria dell’Ambiente Vol. 5 n. 3/2018. Università degli Studi di Ferrara.

Quindi, ritornando al punto di partenza… in quel bicchiere d’acqua, potresti trovare piombo, mercurio, amianto, radon, prodotti di decomposizione del radon, oltre 30 pesticidi, cloruro di vinile, additivi per benzina, prodotti per la disinfezione, sospetti agenti cancerogeni, oppioidi, antibiotici e altro ancora.

Questo che sto dicendo non ha lo scopo di spaventare le persone sulla qualità dell’acqua, ma di renderle consapevoli sulla ormai certa contaminazione. Più volte abbiamo parlato sul blog dei vantaggi dell’avere un sistema di trattamento dell’acqua in casa.

Scelta di un sistema di trattamento dell’acqua

Un sistema di trattamento delle acque domestiche dovrebbe essere usato anche direttamente al rubinetto, fornisce “la barriera finale” ai contaminanti preoccupanti prima che l’acqua venga consumata o utilizzata. Se l’acqua del rubinetto fosse così pura come dicono, i filtri dovrebbero essere bianchissimi anche dopo l’utilizzo, giusto? Ecco quelli di casa mia.

filtro depuratore acqua
Filtro del sistema di trattamento acqua installato a casa mia dopo circa 5000 litri. Paragone del filtro nuovo con il filtro usato. Notare le differenze… Si si, l’acqua del rubinetto è sicura…

Nella scelta di un sistema, un modo per essere certi dell’efficacia è cercare prodotti che sono stati testati da valutatori di terze parti, come ad esempio NSF® International e governativi come il Ministero della SaluteNSF ad esempio è un’organizzazione indipendente per la salute pubblica degli USA, senza scopo di lucro con l’obiettivo di aiutare le persone a vivere in modo più sicuro sottoponendo i prodotti di consumo a test rigorosi e altamente controllati.

Oltreoceano si parla molto di più delle problematiche legate all’inquinamento delle acque. I sistemi di trattamento sono diffusissimi. Allora perché qui da noi ancora no? Ci sono comitati per combattere il 5G, comitati per qualsiasi problematica. Perché invece dell’acqua che è la nostra fonte di vita primaria ce ne freghiamo? Perché continuiamo a bere l’acqua in bottiglia? Perché ci dicono che l’acqua del rubinetto è buona? Cosa dobbiamo fare? Lascio a voi la parola.

Sono da sempre appassionato di tecnologia e internet. Mi aggiorno costantemente per scoprire come sfruttare questa passione per migliorare la vita di tutti i giorni. Adoro gli animali e la natura in generale, il rollerskating, la fotografia e i viaggi, soprattutto amo avere a che fare con le persone. Una frase che parla di me? Eccola: Se non progetti la tua stessa vita, le probabilità sono che tu rientri nei piani di qualcun altro. E indovina cosa hanno progettato per te? Non molto. (Jim Rohn)

Nessun commento

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Exit mobile version