Autostima: come migliorarla

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Autostima è la parola magica che ci rende più o meno vulnerabili al probabile giudizio altrui e all’autocritica.

La maggior parte delle persone che incontro in studio, riferiscono di non avere un “buon” rapporto con se stessi, di non piacersi e di non sentirsi abbastanza all’altezza delle situazioni o capaci di scegliere.

Dottoressa, ho paura di sbagliare. Non sono proprio capace di capire la cosa giusta da fare. Non valgo niente!” Quella di dare per scontato le risorse che possediamo e i traguardi che abbiamo raggiunto a fronte, invece, di quello che non realizziamo è una consuetudine che caratterizza la maggior parte delle persone che non si sente “validata”.

Da dove deriva l’autostima?

In primo luogo, l’autostima è più concretamente il valore e la misura di stima che si attribuisce a se stessi. Appartiene e si costruisce anche grazie al contesto sociale nel quale cresciamo e che contribuisce a definire la strutturazione della nostra personalità. Tendenzialmente, maggiori saranno le validazioni che, nel corso del tempo, a seconda del nostro percorso avremo ricevuto dal contesto esterno, più di valore sarà l’immagine che avremo di noi stessi.

Generalmente, tutti abbiamo un’idea di come vorremmo essere, la stessa idea a cui cerchiamo di arrivare. A questo proposito, uno tra i maggiori esponenti della psicologia americana, William James, definiva l’autostima come il rapporto esistente tra il “sè” percepito e quello ideale. Questo sta a significare che se ciò che siamo “realmente“, si avvicina all’ideale di come vorremmo essere, allora abbiamo una buona stima di noi. In caso contrario, tenderemo a svalutarci o ad essere insoddisfatti dei “canoni” preesistenti in cui non sentiamo di rientrare.

Secondo voi, esiste un manuale “pronto intervento” di come dovrebbe essere la persona ideale?

La risposta è NO! Siamo noi stessi a costruire la nostra immagine prediletta, seguendo i valori enfatizzati dall’ambiente e dalla società a cui apparteniamo. Se pensate, infatti, che culturalmente esiste un’idea generale di chi, ad esempio, è una persona forte o debole, rifletterete su quanto, la maggior parte di noi, cerca di emulare quella generica definizione.

Alla fine, si finisce per restare “imbottigliati” in categorie ed etichette che non ci appartengono e che non ci fanno crescere il valore e l’idea che abbiamo di noi stessi.

I consigli che puoi utilizzare per valorizzarti e avere autostima

Ogni persona è unica nella sua accezione. Per questo, si troverà a reagire e ad affrontare situazioni, traguardi, eventi e relazioni in modo diverso ma, non per tale diversità, giusto o sbagliato. Tutti, partiamo da un bagaglio esperienziale ed emotivo personale che traduce in azioni precise i nostri comportamenti. Dunque, ognuno di noi è “programmato” con un sistema di valori di base inviolabile attraverso cui pensa, agisce e si definisce.

Accettati

Se impari a conoscerti profondamente, nel bene e nel male, ti renderai consapevole anche di quelli che possono rappresentare dei difetti e che, in quanto tali, non costituiscono la tua intera persona. Conoscersi vuol dire imparare ad accettarsi e a rispettarsi. Per far ciò, potrebbe essere utile ascoltarci, provare a sentire le sensazioni ed emozioni in relazione ai nostri pensieri. Potremmo imparare a riflettere sulle motivazioni che ci portano ad essere o a non essere in un determinato modo in una specifica situazione.

Sii realista

Imparare ad essere realisti circa la vita, vuol dire accettare le difficoltà che ne fanno parte. Non esiste un percorso esente da ostacoli e, soprattutto, non abbiamo sempre il potere di controllare tutti gli eventi. Perciò, quello che possiamo essere in poter di fare è gestire la modalità di affrontare tali difficoltà. Divenendo consapevoli di queste sfumature, impareremo anche ad interpretare i nostri sbagli circa delle azioni come circoscritti alle stesse azioni. Non sei sbagliato tu, in quanto persona.

Riempiti di persone positive

Il modo in cui guardiamo a noi stessi passa, inevitabilmente, dallo sguardo di chi ci circonda. Per questo, è importante (soprattutto all’inizio di un percorso di crescita di autostima), circondarsi di persone positive che ci supportino anche a fronte delle volte in cui inciampiamo nelle fosse. Hai bisogno di qualcuno che ti esorti a non arrenderti!

Sii concreto ed agisci

L’ambizione di migliorarsi e cercare qualcosa che ci soddisfi maggiormente rispetto a ciò che siamo è un fattore automotivante e, in quanto tale, assolutamente positivo. Successivamente, per passare dal pensiero all’azione, devi metterti nella situazione di prova e, cominciare a fare anche ciò che, solitamente, non faresti. Di tanto in tanto, sarebbe utile compiere un passo in avanti rispetto a dove si è rimasti per permetterci di allenarci ad accrescere la nostra autostima. Si può partire, gradualmente, da ciò che ci spaventa meno e via via aumentare la difficoltà. A mano a mano che riuscirai nel tuo intento, comincerai ad avere un’immagine diversa di te e ad apprezzarti un po’ di più.

Un aiuto per incrementare la tua autostima

Concludendo, le nostre azioni attuali sono, spesso, motivate dalla sacca che portiamo sulle spalle, carica di vissuti, emozioni, incontri, successi e fallimenti. Questo, però,  non ci preclude dalla possibilità di riempirne una nuova per provare a cambiare ciò che non è sano per noi. Provaci anche tu, potresti riscoprirti sotto un’altra veste!


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Dr.ssa Simona Campanella
Dr.ssa Simona Campanellahttps://esisterebene.it/simona-campanella-psicologa-siena/
Psicologa Clinica, vivo a Siena. Mi occupo prevalentemente di valutazione diagnostica, sostegno psicologico ad adulti, bambini e adolescenti. Esercito la mia professione in zona ma anche tramite Consulenze online in tutta Italia. Da sempre, intendo la mia professione come una risorsa da offrire all’altro per dare la possibilità di diventare più consapevoli di se stessi. Elaboro percorsi specialistici individualizzati in base alle esigenze della singola persona. Mi occupo di valutazione psicodiagnostica e trattamento di supporto ad adulti, bambini, coppie e famiglie. Nell'ambito dei disturbi dell'alimentazione, sono istruttrice di Mindful Eating secondo il protocollo MB-EAT (Mindfulness Based-Eating Awereness Training). L’approccio terapeutico che prediligo è quello ad orientamento cognitivo-comportamentale, una Psicoterapia scientificamente fondata e che aiuta a mettere in relazione emozioni, pensieri e comportamenti. Inoltre dedico la mia professione con grande passione nell’ambito della Disabilità; infatti, da diverso tempo mi occupo di favorire l’integrazione sociale attraverso azioni interattive che restituiscono alla persona disabile il ruolo di cittadino attivo.

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