La figura dello Psicologo da sempre ha una coloritura negativa. I luoghi comuni lo confondono per un dispensatore di consigli o per colui che ha il potere di “convincere” le persone a fare ciò che diversamente non farebbero.
Sebbene oggi, ci sia una maggiore conoscenza circa l’importanza di affrontare un percorso di supporto psicologico, restano ancora alcuni miti che proverò a sfatare.
Indice dei Contenuti
1. “Lo Psicologo cura i matti”
Uno dei maggiori retaggi culturali che vede lo Psicologo occuparsi solo di alcune forme più gravi della psicopatologia. Bisognerebbe sapere, in realtà, che i problemi psicologici e che creano malessere fanno parte della quotidianità. La “pazzia”, invece, appartiene ad una forma estrema della psicopatologia.
Nella mia esperienza professionale, incontro spesso persone che cercano aiuto per problemi d’amore, emozioni che non si riescono facilmente a gestire (come la rabbia, ansia, paura), elaborazione di esperienze traumatiche o ancora genitori in difficoltà con le dinamiche dei propri figli, stress lavoro-correlato, conflitti personali.
2. “Io chiedo consigli ai miei amici, non serve uno Psicologo!”
L’amico, per definizione, infonde sicurezza, protezione e sostegno emotivo. Lo Psicologo, invece, è un professionista che possiede gli strumenti utili per aiutare le persone a saper leggere i propri stati emotivi e, di conseguenza, riuscire a gestirli. Lo Psicologo, infatti, non dispensa semplici consigli con risposte di circostanza, ma contribuisce a far luce in se stessi per riconoscersi e ritrovarsi.
L’obiettivo di un percorso psicologico non è quello di ottenere un’estemporanea serenità ma la costruzione di un equilibrio duraturo, specie nei momenti difficili della propria vita.
3. “Non racconto i fatti personali ad uno sconosciuto, ce la faccio da solo”
Quella di “lavare i panni sporchi in casa propria” è una giusta considerazione. Tuttavia, il terapeuta è tenuto al rispetto della privacy e al segreto professionale. Si instaura un rapporto empatico basato sulla fiducia e collaborazione.
Cos’è che ci indica che qualcuno è debole o forte? Ricevere aiuto per risolvere delle turbe emotive, può essere un potente antidoto contro la sensazione spiacevole di malessere. Rivolgersi ad uno Psicologo in un momento di conflitto personale o che riguardi la propria famiglia, è un atto di responsabilità e di coraggio, soprattutto verso se stessi. Decidere, infatti, di mettersi in gioco presuppone l’inizio di un cambiamento.
4. “Lo Psicologo psicanalizza, fa cose strane”
L’aspettativa più comune, vede lo Psicologo nei panni di uno “stregone magico” che, magari, utilizza mezzi in grado di “convincere” o “cambiare” i pensieri. In realtà, il lavoro dello Psicologo consiste nell’invitare la persona ad operare un cambiamento che procuri più benessere per sé. Attraverso la relazione, l’ascolto e la parola, il terapeuta entra in empatia con il paziente e lo invita alla riflessione su quali sono i pensieri, le emozioni e i comportamenti che gli generano malessere. Dunque, non necessariamente c’è da aspettarsi il fatidico lettino o una pratica ipnotica. La maggior parte dei trattamenti psicoterapeutici prevede che ci si accomodi su poltrone, l’uno di fronte all’altro, e ci si racconti. La magia, lasciamola alle fiabe.
Ecco, una breve disamina su ciò che in giro, la maggior parte della gente pensa sullo Psicologo e sulla sua professione. Bisognerebbe sempre ricordare, che ognuno è artefice della propria vita e nessuno può avere il diritto di cambiare i propri progetti. L’autenticità di un film è prima nella bravura del regista che dirige ed è responsabile di un’opera inimitabile, poi degli attori che la interpretano!
Sfortunatamente per la psicologia, tutti pensano di essere psicologi.
Jean Piaget