Il digitale terrestre che tutti noi utilizziamo ed abbiamo utilizzato finora, ovvero il Dvb-T1, verrà disattivato a luglio 2022 e sostituito con il nuovo digitale terrestre Dvb-T2. Questo significa che tutti i vecchi televisori dovranno adeguarsi al nuovo standard, tramite un decoder. Ma non c’è troppo da temere in termini economici. La sottosegretaria Mirella Liuzzi afferma che “sarà incrementato un fondo da 151 milioni di euro”. In altre parole, si tratta un bonus per l’acquisto della televisione.
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Come funziona il bonus per l’acquisto della televisione?
Il passaggio dal digitale terrestre Dvb-T1 al Dvb-T2 avverrà ufficialmente nel 2022. Abbiamo quindi due anni di tempo per adeguarci a questo nuovo standard. I modi in cui possiamo agire a riguardo sono due:
- comprare un televisore nuovo, se l’abbiamo acquistato prima del 2017;
- acquistare un decoder che permetta la ricezione del nuovo segnale.
Siccome non tutti possono permettersi di comprare un televisore nuovo su due piedi, il governo Gentiloni ha messo a disposizione dei fondi che servono come bonus per l’acquisto della televisione. L’ammontare della somma è pari a 151 milioni di euro e gli incentivi dovrebbero partire già da dicembre. La sopracitata sottosegretaria Liuzzi ha anche affermato di voler “allargare la platea dei cittadini ammessi ad usufruire del contributo”. Ciò significa che tutti coloro che rientrano nelle fasce di redditto Isee I (€ 10.632,94) e II (€ 21.265,87), possono usufruire del bonus per l’acquisto della televisione.
La sottosegretaria Liuzzi ha inoltre evidenziato altri due fattori importanti che riguardano il cambio del digitale terrestre. Afferma che è “fondamentale accompagnare la transizione del sistema radiotelevisivo al Dvb-T2 con opportune campagne e azioni informative coordinate dal ministero, per guidare i cittadini nel cambiamento tecnologico. […] A tal riguardo, abbiamo invitato gli operatori televisivi a presentare in tempi brevi una proposta per un piano di comunicazione condiviso e unitario”.
Bonus per acquisto televisione: come nel 2012
La transizione al nuovo digitale terrestre non sarà troppo diversa da quella che abbiamo affrontato nel 2012, cioè quando siamo passati dall’analogico al digitale. Anche in quegli anni c’erano a disposizione dei bonus per l’acquisto della nuova televisione o per l’acquisto di un decoder da applicare sulle vecchie tv, per consentire la visione.
Come presentare il bonus per l’acquisto del nuovo televisore
La fase di transizione e il bonus erogato dal governo dureranno due anni, quindi fino a luglio 2022. Già da gennaio 2017, tutti i commercianti sul suolo italiano hanno l’obbligo di vendere televisori omologati alla nuova ricezione di segnale tv. I produttori, invece, hanno dovuto iniziare ad adeguarsi già dal 2016. Coloro che hanno una televisione di vecchia data, o che comunque che l’hanno acquistata prima del 2017, dovranno quindi aggiornarsi. Chi ha diritto al bonus, al momento dell’acquisto della nuova televisione, dovrà presentare al negoziante un’autodichiarazione. Questa deve dimostrare che il proprio Isee rientri in una delle fasce di reddito che possono beneficiare degli incentivi. Attenzione… si può beneficiare dell’incentivo una volta sola! Per maggiori dettagli riguardo l’erogazioine dei contributi, la Gazzetta Ufficiale ha comunicato che, nel giro di qualche giorno, verrà pubblicato un decreto ministeriale Mise-Mef.
Perchè questa decisione?
È già un bel po’ di tempo che si parla del passaggio al nuovo digitale terrestre. La decisione è stata presa a seguito della necessità di liberare alcune frequenze mobili dalla banda 700. Questa banda, che è compresa tra i 694 e 790 MHz, viene utilizzata per il servizio dei telefoni cellulari 5G. Secondo l’Unione Europea, il 5G sarà lo standard che ci permetterà di connetterci e ricevere dati alla velocità di 10 giga al secondo. Ciò, per intendersi, equivale a dire circa 100 volte più della connessione 4G. Queste frequenze sono così importanti e ricercate dalle più grandi companie di telecomunicazioi in Italia, che nel 2018 sono state vendute alla bellezza di 6,5 miliardi di euro. I partecipanti erano: Wind 3, Vodafone, Telecom Italia, Fastweb e Iliad.