Si prospetta un futuro felice per il mercato delle energie rinnovabili, che non hanno più bisogno di incentivi per sopravvivere. L’Italia, a questo proposito, è ricca di buone possibilità di mercato, soprattutto grazie all’idroelettrico e all’eolico, che si stanno sviluppando in modo esponenziale. Su scala mondiale, l’espansione è ancora maggiore e, per questo, il mercato avrà bisogno di investimenti più significativi.
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Investimenti sulle energie rinnovabili
Secondo alcuni dati, nel 2018 gli investimenti sulle energie rinnovabili hanno raggiunto un valore di oltre 290 miliardi di euro. A questo dato mondiale possiamo mettere a paragone i dati italiani, che vedono gli investimenti su fonte eolica e solare, raggiungere rispettivamente i 630 e 667 milioni di euro. Questo scenario di investimenti è stato riportato da “The Future of Renewable Energy”, un report condotto a livello mondiale da Acuris per lo studio legale “Watson Farley & Williams”. Questo sondaggio ha coinvolto 150 persone, tra cui investitori, finanziatori e produttori. Tra l’altro, circa una ventina di questi partecipanti erano italiani.
Cosa si vuole sapere sulle energie rinnovabili?
Lo studio è stato condotto perché si sentiva la necessità di rispondere a due questioni fondamentali:
- specificare i temi rilevanti del mercato delle energie rinnovabili, nell’ottica di operazioni di M&A;
- identificare gli orientamenti di investimento, a livello mondiale, sulle energie rinnovabili.
A differenza di quello asiatico, il mercato europeo si è sviluppato a tal punto da non dover richiedere più incentivi per il sostentamento delle energie rinnovabili.
Riduzione degli incentivi, opinioni a confronto
È stato condotto anche un altro sondaggio riguardo la riduzione del sostegno economico per il mercato europeo. Dai dati emerge che:
- il 70% degli intervistati sostiene che il mercato europeo non beneficerà in alcun modo di questa riduzione;
- l’82% ritiene che non ci saranno conseguenze, o meglio, i privati e le banche saranno più disponibili a fornire finanziamenti a riguardo;
- il 63% ha un’opinione contrastante, ovvero, crede che una riduzione del sostegno economico in Asia avrà una ricaduta negativa sulla costruzione di nuovi impianti;
- il 61% pensa che a riduzione degli incentivi andrà di pari passo con la riduzione dei finanziamenti regionali.
Da questi sondaggi poi, emergono altri dati degni di nota:
- il 51% crede che la riduzione degli incentivi non avrà effetti negativi sugli investimenti europei. Anzi, il 18% di questi crede che avrà addirittura un effetto positivo;
- il 47% dichiara di aver già investito nelle energie rinnovabili o che, comunque, lo farà in un breve arco di tempo nel segmento dello stoccaggio.
Governo e tecnologia sulle energie rinnovabili
Il governo si è dimostrato molto favorevole al consumo energetico sostenibile e questo atteggiamento ha contagiato anche diversi produttori. Questi hanno, in larga misura, deciso di dismettere le vecchie centrali elettriche, che venivano alimentate da combustibili organici.
Non solo in ambito governativo, ma anche nel settore tecnologico sono stati fatti passi da gigante in materia di energie rinnovabili. Questo aspetto è estremamente rilevante per la crescita del mercato, a prescindere dagli incentivi. Ci sono circa 7 progetti da realizzarsi nei prossimi due anni, ai quali hanno deciso di partecipare due terzi degli sviluppatori interpellati. Questo dato registra un miglioramento rispetto agli anni precedenti. Per quanto riguarda gli investimenti diretti, il primato rimane nelle mani dell’eolico off shore, eolico on shore e solare fotovoltaico (Fv).