Il gioco d’azzardo può diventare una malattia… Ecco i sintomi

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Come distinguere il semplice giocatore dal malato? ecco alcuni aspetti da considerare e consigli da seguire per correggere il problema

L’archetipo dell’azzardo è la partita a dadi. Azzardo, parola che deriva dall’arabo azzahr, che significa appunto “dado”. Giocare d’azzardo significa puntare o scommettere una data somma di denaro, o un oggetto di valore, su un gioco il cui esito è sostanzialmente imprevedibile. Il gioco d’azzardo non si riferisce solo ai giochi che richiamano atmosfere raffinate ed esclusive dei casinò, come la roulette, il blackjack, lo chemin de fer, ma a qualsiasi gioco che implichi una scommessa, schedine da bar, gambling online, il bingo dal sapore familiare, slot machine, gratta e vinci, ecc…

Come distinguere il semplice giocatore dal malato?
Il manuale DSM definisce il gioco d’azzardo patologico come caratterizzato da un comportamento ricorrente e tale da compromettere le attività personali, familiari e lavorative della persona. Esiste un elenco di criteri diagnostici, che se il soggetto manifesta almeno 5 di questi sintomi viene diagnosticato il gioco d’azzardo patologico.

  1. Il malato è straordinariamente assorbito e pensa spesso al gioco d’azzardo.
  2. Ha bisogno di aumentare sempre la posta per eccitarsi o divertirsi
  3. Le volte che cerca di controllarsi l’impulso del gioco, diventa irascibile.
  4. Considera il gioco d’azzardo come un modo per sfuggire dai problemi.
  5. Dopo aver perso ritorna a giocare per “recuperare”.
  6. Mente ai propri familiari o a chi lo vuole aiutare per occultare l’entità del proprio coinvolgimento nel gioco d’azzardo.
  7. Mette a repentaglio relazioni significative, il lavoro o la scuola, mettendo il gioco d’azzardo in cima alla scala dei valori.
  8. Fa leva ai propri cari per reperire il denaro necessario.
  9. Mette in atto comportamenti illeciti.
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Game Over
Solitamente con il tempo il soggetto colpito da GAP comincia a contrarre debiti su debiti, finchè non riesce a controllare più soldi, tempo trascorso e affetti. Fino a quando non arriva questo momento, nessuno si rende conto di avere questo problema. Molte volte quando si arriva all’apice della patologia molti soggetti sviluppano anche una ideazione suicidaria.

Trattamento
Il trattamento della GAP viene scelto in base alle caratteristiche del paziente e può basarsi sulla psicoterapia, farmacologia e sul ricorso a gruppi di auto-aiuto. La guarigione può richiedere anche 12 mesi. L’intervento si concentra sull’inconsapevolezza del paziente che spesso sottovaluta lo sviluppo alla motivazione all’astinenza.

Comunicato Stampa: amletopetrarca.com 

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